Pubblicato su politicadomani Num 85 - Novembre 2008

Colpevoli omissioni
Il bianchetto: un’arma indolore che non lascia tracce

Si riporta di seguito, per dovere di cronaca e per tener fede al principio di una corretta e trasparente informazione, uno stralcio significativo di un comunicato stampa (il testo integrale è disponibile nel sito www.banchearmate.it) diffuso lo scorso 18 luglio su un caso abbastanza delicato, di cui al momento sembra non ci siano novità significative. Si tratta, nello specifico, della mancata presenza dell’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane nel 2007.
Ecco lo stralcio del comunicato stampa che denuncia questa mancanza

 

“Grave e indebita modifica della Relazione sull’esportazione di armi”. La segnalano in una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio i direttori delle tre riviste promotrici della Campagna di pressione alle “banche armate”. I religiosi padre Alex Zanotelli (direttore di Mosaico di Pace), padre Nicola Colasuonno (Missione Oggi) e padre Franco Moretti (Nigrizia) chiedono alla Presidenza del Consiglio che “venga subito pubblicato e consegnato al Parlamento l’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane nel 2007”.
“Si tratta di un elenco (denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”) richiesto dalla legge 185 del 1990 che regolamenta la materia e necessario non solo per comprendere il valore monetario e la controparte estera delle singole operazioni autorizzate alle banche, ma anche per poter verificare la corrispondenza delle autorizzazioni rilasciate dal Dipartimento del Tesoro con quelle emesse dal Ministero degli Esteri”, commenta Giorgio Beretta, coordinatore nazionale della Campagna. “Ma soprattutto - continua Rosa Siciliano di Mosaico di Pace - è un elenco importantissimo per la nostra campagna, per tutte le associazioni della società civile e per i singoli correntisti per poter verificare se le direttive e policy emanate negli ultimi anni da diverse e importanti banche italiane in relazione ai servizi d’appoggio al commercio di armi sono effettivamente attuate. Senza questo elenco di dettaglio sull’attività degli Istituti di credito, infatti, l’unica cosa che si può sapere dalla Relazione del Tesoro è l’ammontare complessivo del valore delle autorizzazioni rilasciate alle banche: un dato che, non specificando con quali Paesi hanno in corso operazioni relative all’esportazione di armi italiane, inevitabilmente le mette tutte sullo stesso piano, come banche corresponsabili del commercio di armi”.
“Crediamo perciò - specifica don Fabio Corazzina, coordinatore nazionale di Pax Christi - che le stesse banche italiane abbiano tutto l’interesse a veder certificato dalla Relazione governativa che quelle direttive restrittive che hanno emesso in questi anni sono effettivamente attuate: senza il riscontro della Relazione del Tesoro le loro policy restano infatti solo belle intenzioni”.
“Grazie a quell'elenco - riprende Beretta - negli anni scorsi abbiamo potuto ricavare informazioni importanti: come, ad esempio, che nel 2006 il pagamento per 8 elicotteri AW139 venduti dalla Agusta agli Emirati Arabi Uniti del valore complessivo di 66 milioni di euro era stato effettuato attraverso il Banco di Brescia (oggi UBI Banca), o che, sempre nel 2006, la riscossione per la vendita di 4 elicotteri CH47C del valore di 58,9 milioni di euro era stata affidata dall'Agusta a Banca Intesa (oggi Intesa-Sanpaolo): gruppi che nei mesi successivi, nell’ambito delle loro politiche di responsabilità sociale d’impresa, hanno emanato direttive più restrittive (UBI Banca) o hanno deciso di sospendere definitivamente i servizi d’appoggio al commercio di armi (Intesa-SanPaolo), ma che oggi - venendo a mancare il riscontro ufficiale della Relazione - non possono veder certificata dal Ministero l’effettiva attuazione delle nuove direttive”.
“La Relazione 2008 relativa alle operazioni di esportazione e importazione di armamenti del 2007 (Doc. LXVII) - sottolinea Raffaello Zordan di Nigrizia - è stata redatta dal Governo Prodi nei tempi previsti dalla legge (31 marzo 2008) ma, in considerazione dei tempi stretti di fine legislatura e delle elezioni, è stata consegnata al Senato il 6 maggio scorso, cioè qualche giorno dopo l'insediamento del nuovo governo. Singolarmente - fa notare Zordan - mentre il sito del Senato (in cui la Relazione cui è interamente disponibile) attribuisce la responsabilità della Relazione al Presidente del Consiglio Prodi (Prodi II), il testo cartaceo (e scaricabile online) riporta sull’intestazione il nome del Presidente Berlusconi”.
E, sebbene il precedente Governo Berlusconi nel 2005 avesse ufficialmente manifestato l’intenzione di rivedere proprio questa parte della Relazione - di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze - la responsabilità delle recenti modifiche sembrerebbe essere attribuibile all’ultimo Governo Prodi a meno che non sia intervenuto qualcosa nella fase di passaggio tra i due govern, afferma il comunicato della Campagna.

 

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Num 85 Novembre 2008 | politicadomani.it